I concetti esposti precedentemente, rappresentano una spiegazione molto sintetica dell'interazione corpo-mente. Diciamo che è stato un modo per mettere in risalto quelle strutture che,secondo me,hanno un ruolo fondamentale nel discorso posturale. Ho voluto mettere l'accento sulla cosiddetta " memoria breve ", sul ruolo dei "fusi neuromuscolari "dalla cui attività nascono quegli automatismi ( fisiologici e non ), che mi hanno portato a definire i muscoli " strutture intelligenti ". Quindi, chiedendo venia per la ristrettezza delle argomentazioni suddette e, poichè lo scopo del mio lavoro è l'approccio pratico al problema postura, il mio fine sarà quello di definire le linee guida che hanno costituito la base e lo sviluppo del mio metodo di lavoro. .
Esso si è delineato anno dopo anno attraverso la mia esperienza sul campo,tassello dopo tassello scoprivo con stupore che un ottimo sistema per eliminare e prevenire i fastidiosi sintomi del "mal di schiena" era un vero e proprio allenamento,alla stregua di qualsiasi altro sport. C'è chi impara e si allena per giocare a tennis, chi segue lo stesso percorso per sciare ecc...ecc.... Tutti possono allenarsi per mantenere o riacquistare un postura fisiologica!!!!!! Si parla tanto di Wellness!!!!!!Non a caso il titolo di questo post è appunto " ALLENAMENTO POSTURALE: FEEDBACK FISIOLOGICO ", riportare ad un equilibrio fisiologico i vari derangement che scompensano le catene miofasciali, utilizzando esercizi mirati, quantificati individualmente, eseguiti in modo attivo ripristinandone la memoria fisiologica. Allenamento che utilizza come punti di riferimento il Metodo Mezieres, il Metodo Williams, Marco e Sergio Pivetta. Allora direte voi: cosa c'è di nuovo? C'è di nuovo che,per quanto ne so io, ognuno si è limitato a seguire un unico metodo escludendo gli altri. Secondo me invece è fondamentale riuscire ad integrare le varie metodiche a seconda dell'individuo e della specifica patologia. Le teorie metodologiche,in quanto tali, vanno bene per tutti ma solo sulla carta,poichè ogni singola persona rappresenta una unica ed irripetibile psicofisicità,un vissuto quotidiano, per cui ogni soggetto ha bisogno di un approccio assolutamente individualizzato.
Quindi è la teoria che deve avvicinarsi alla persona e non il contrario!!!
L'obbiettivo primario del mio metodo è il recupero della elasticità dei muscoli paravertebrali,utilizzando specifici esercizi di stretching attivo : l'unico modo che è in grado di restituire ad essi la "memoria fisiologica".L'allenamento attivo svolto in palestra ha senso in quanto il suo risultato sarà quello di ridisegnare la quotidianità della persona, a cominciare, per esempio, dall'azione pressoria della sola forza di gravità sulla colonna vertebrale. La posizione "comoda"diventerà quella che contrasta la forza di gravità e non più a soccombere ad essa.