E’ noto il fatto che, per poter praticare qualsiasi sport, occorre seguire un allenamento adeguato che segua alcuni principi fondamentali:
specificità
soggettività
sovraccarico progressivamente più alto
periodizzazione
Il principio della soggettività è sicuramente il punto di partenza e che, necessariamente, anticipa tutti gli altri. Ogni persona è diversa dalle altre per caratteristiche fisiche, per passato atletico e non, per le condizioni di vita extra-sportive, per cui lo stesso esercizio o lo stesso metodo di allenamento inducono risposte diverse. Individualizzando l’allenamento si ottimizzano i risultati, adeguando il protocollo alla risposta del soggetto. Lo scopo di questo post, però, sarà quello di approfondire il concetto di deallenamento e principio di reversibilità, dimostrando che l’allenamento posturale è l’unico che non risponde a tale svantaggio.
PRINCIPIO DI REVERSIBILITA’: tutti i miglioramenti raggiunti con l’esercizio fisico si perdono in breve tempo quando si smette di allenarsi. Non comparendo più lo “stress” portato dal condizionamento fisico ottenuto con l’allenamento, il corpo torna alla condizione di partenza non ritenendo più necessario reagire ad alcun condizionamento.
L’unico allenamento che non obbedisce a questo inesorabile principio è L’ALLENAMENTO POSTURALE : UN NUOVO SPORT, esso infatti è l’unico che usa come strumento allenante la sola forza di gravità . Siamo costantemente circondati da essa, interagiamo con lei sia in posizione statica e dinamica.
La mia è un’affermazione consapevole e motivata da moltissimi anni di sperimentazione. Seguendo l’iter allenante della mia metodologia restituiamo al Sistema Tonico Posturale un fisiologico equilibrio che trasferiremo nella nostra quotidianità, saremo in grado di mantenere una posizione dinamica o statica corretta, lo faremo in modo automatico e quindi l’unico strumento che useremo sarà la stessa forza di gravità mantenendo stabile il riequilibrio raggiunto. In questo modo si può prevenire o contrastare le patologie della colonna vertebrale in maniera continuativa.
Come già ho avuto modo di scrivere, è una “soluzione insospettatamente semplice ad un problema apparentemente impossibile”.
Non a caso mi piace definire la mia metodologia: un nuovo sport che però… non è soggetto al Principio della Reversibilità.